JULIEN BOUDET - TOUT EST BLEU

“Tout est Bleu” è la prima mostra personale dell’artista francese Julien Boudet.Un nuovo corpus di opere, un insieme di fotografie, sculture e installazioni che scandiscono il suo diario di viaggio durante la pandemia di Covid-19, che indaga sull’influenza del consumismo occidentale sulla cultura mediterranea, in cui marchi di lusso e loghi rinomati sono inseriti in un contesto quotidiano.Boudet, appassionato viaggiatore, ha esteso i suoi viaggi a paesi “ispiratori” come il Marocco e gli Emirati Arabi Uniti, paesi non soggetti a restrizioni sui viaggi a scopo turistico.
Lo studio dell’artista fotografa gli stravolgimenti del consumismo, della tecnologia, della cultura e dei media. Mettendo in evidenza e ricontestualizzando i marchi di lusso, le sue immagini raccontano di queste label come oggetto del desiderio – non solo celebrando la liturgia del consumo – ma assumendo questi elementi in modo naturale come parte della nostra vita. La dualità tra reale e falso, contraffatto e autentico, sono temi ricorrenti per l’artista che ha iniziato a creare e incorporare materiali nel suo lavoro per evidenziare il paradosso del bootleg come risultato dell’iperconsumismo.
Cresciuto a Sète, città portuale del sud della Francia che segna il collegamento tra la Francia e l’Africa nordoccidentale, l’estetica di Boudet è profondamente influenzata dalla cultura mediterranea. Nella R21 LV Nevada, Boudet immortala queste scene comuni di auto troppo affollate che si preparano per i viaggi di andata e ritorno in barca a ‘le bled’ – un termine arabo usato nei paesi francofoni per indicare il proprio luogo d’origine. Per esemplificare ulteriormente questa sfocatura nelle nozioni di autentico e bootleg, Boudet utilizza delle borse LV autentiche per ricreare una scena comunemente vissuta dalla working class.Altri loghi di marchi come Louis Vuitton, Porsche e BMW sono rivisitati dall’artista come elementi chiave dell’autenticità. Il logo Louis Vuitton, ad esempio, risale al 1896 ed è stato introdotto in parte per allontanare i contraffattori. Paradossalmente, la “L” e la “V” sono i simboli più contraffatti della maison francese. Allo stesso modo, l’artista imita questi simboli di lusso e prestigio nella sua opera Seaux LV.
Una componente centrale del lavoro di Boudet è Nike. Lo Swoosh è uno dei – se non il – logo più riconoscibile mai realizzato. Rappresenta l’ala della Nike (la dea greca della Vittoria), il design comunica velocità, potenza, movimento e motivazione, con il claim “Just do it”. Le iconiche TN (per tutti “le Squalo”) sono uno tra i modelli più rari, di design unico che ha rivoluzionato il mercato delle sneakers, è anche l’unico paio di scarpe con un soprannome riconosciuto. Queste scarpe dimostrano l’importanza della cultura di strada sulla moda e sul consumismo. Con il soprannome ‘requin’, un animale aggressivo ma veloce e forte, le scarpe diventano sinonimo di quegli attributi della strada.
Un altro elemento ricorrente nel lavoro di Boudet sono le automobili e le motociclette. Boudet presenta un TMAX, uno degli scooter più hyped sul mercato, il più rubato in strada, in sostanza la Mercedes delle moto. Esposto come un’icona, Boudet ci mostra le features appariscenti del TMAX.Ténéré Bleu NFS è un’opera molto personale, simbolo dell’unione tra Francia e Marocco, elemento iconico del rally Parigi-Dakar, e la moto con cui è morto il padre dell’artista.
La mostra personale Tout Est Bleu di Julien Boudet alla Stems Gallery di Bruxelles sarà esposta fino al prossimo 13 febbraio.
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