I designer dietro le auto dei nostri sogni

Nel mondo dell’automotive, tutti si riempiono la bocca con parole come “coppia”, “aerodinamica” e “architettura modulare”. Ma la verità è che l’80% della gente compra l’auto X piuttosto che Y perché è bella. Gli altri sono ingegneri e venditori di SUV ibridi con la giacca imbottita.Dietro quella linea che ti fa voltare al semaforo (e ignorare il motore 3 cilindri che borbotta come una moka) ci sono loro: i designer. Veri e propri stilisti dell’asfalto, ma con meno seta e più carbonio. Ecco chi sono i più richiesti, famosi e adorati (anche se loro preferiscono “venerati”) del panorama internazionale.

Flavio Manzoni

Il poeta sardo che disegna Ferrari come se fossero statue grecheNato a Nuoro nel 1965, laurea in Architettura a Firenze con indirizzo in Design Industriale, Manzoni è quello che oggi disegna le Ferrari. Avete presente la LaFerrari? Sua. La 812 Superfast? Ancora lui. La Purosangue? Sì, ha messo pure le mani su un SUV, ma lo ha fatto sembrare un levriero in accelerazione.Prima di approdare a Maranello, ha scaldato le matite in Lancia, Fiat, Volkswagen e persino Bentley. Ora è il Chief Design Officer di Ferrari, e ha trasformato il marchio in una sfilata di forme sensuali, scolpite come se Michelangelo fosse tornato e avesse una galleria del vento.Unico rischio? A furia di estetica, potremmo dimenticare che una Ferrari deve pure ringhiare. Ma a Flavio non importa. Lui disegna emozioni, ad aggiungere i cavalli ci pensano altri.Fun fact: nel 2024 la sua Ferrari Purosangue ha ricevuto il prestigioso Compasso d’Oro.Fun factotum parte due: il disegnatore più conosciuto di Ferrari è stato un certo Sergio Pininfarina, uno figlio di un’altro che ha fondato… va bhe lo sapete.

Adrian van Hooydonk

L’olandese che ha dato steroidi alla BMWClasse 1964, nato a Echt, Paesi Bassi, laureato a Delft in Design Industriale, con master all’Art Center Europe in Svizzera. Curriculum impeccabile, anche se da quando è diventato capo del design BMW nel 2009, ha deciso di farsi notare… con griglie grandi quanto una tangenziale.Sì, quel frontale della XM è roba sua. Ma anche la raffinatezza della Serie 8 e l’eleganza da concept della i8. Adrian è il re dell’ambiguità: crea auto che ti fanno dire “è orrenda” e due mesi dopo te la ritrovi come sfondo del desktop.Sotto la sua direzione, BMW non ha mai avuto così tanta personalità. Né così tanti haters. Sbaglio?

Klaus Busse

Il tedesco che ha fatto diventare sexy la MaseratiBusse arriva dalla Germania, e come tutti i tedeschi si è fatto le ossa disegnando per Mercedes. Poi ha attraversato l’Atlantico, lavorando per Chrysler a Detroit, e infine si è lasciato sedurre da Modena, patria della pasta fatta in casa e dei motori V6 biturbo.Dal 2015 è a capo del design Maserati, dove ha firmato la MC20 e la nuova GranTurismo. Ha studiato a Stoccarda, e se oggi una Maserati ti fa battere il cuore (e svuotare il conto), è anche merito suo.Klaus è quello che ha capito che il lusso italiano ha bisogno di linee sensuali, ma anche di muscoli. Le sue auto sembrano uscire da un film in cui James Bond guida e non si sporca nemmeno la giacca.

SangYup Lee

L’uomo che ha reso cool perfino la HyundaiNato in Corea del Sud, ex scultore, ex stagista in Pininfarina (mica pizza e kimchi), SangYup ha lavorato in GM, VW e Bentley. Ma il suo capolavoro lo sta scrivendo in Hyundai, dove guida il design globale con l’aria di chi sa esattamente dove sta andando. Anche se l’auto è elettrica e non fa rumore (buuuuuu).La Ioniq 5 è la sua firma più famosa: un’auto squadrata come un Commodore 64, ma così hipster da far impallidire una Tesla. Poi c’è la N Vision 74, concept rétro-futurista che ha fatto innamorare anche chi pensa che solo i motori a scoppio abbiano un’anima.SangYup è la dimostrazione che il design coreano non è più “ispirato” all’Europa. È l’Europa che guarda a Seul, con un certo nervosismo.

Giorgetto Giugiaro

Il nonno di tutti noi, e pure del GolfNato nel 1938 a Garessio, Piemonte. Ha praticamente inventato il design automobilistico moderno. Fiat, Volkswagen, Lotus, Alfa, Lancia… se è esistita un’auto iconica tra il 1965 e il 2000, probabilmente l’ha disegnata lui.Ha studiato a Torino e iniziato in Fiat, poi Bertone, poi Italdesign, che ha fondato nel 1968. Ha disegnato la VW Golf Mk1, la DeLorean DMC-12, la Panda, la Lotus Esprit e cento altre. Oggi lavora con suo figlio alla GFG Style. Se lo incroci a un salone dell’auto, inginocchiati. È il Leonardo da Vinci del cofano bombato.
E poi ci sono i meno famosi.Nel sottobosco del design automotive — dove i riflettori illuminano sempre i soliti cinque nomi e il resto vive di rendering su Instagram — esistono dei personaggi che andrebbero celebrati con birra artigianale e copertina su Car Design News. Sono gli outsider: quelli che non hanno (ancora) firmato una Ferrari, ma intanto stanno riscrivendo le regole.Frank Stephenson, ad esempio, è quello che ha resuscitato la Mini (quella moderna, non quella che puzza di nonna inglese), ha ridato una forma credibile alla Fiat 500, e poi ha deciso che la McLaren P1 doveva sembrare un’astronave con la cattiveria di un pitbull. Ora gioca da solista con il suo studio, tra una supercar per startup e un drone per miliardari con l’ansia da traffico.
Poi c’è Luc Donckerwolke, belga con passaporto da cittadino del mondo, che ha disegnato la Lamborghini Murciélago (sì, quella), per poi passare a Hyundai dove si è preso il lusso di creare Genesis praticamente da zero. Ecco, se sei riuscito a farti prendere sul serio con un marchio premium coreano mentre il mondo rideva, sei un fottuto genio.
Insomma: mentre i big giocano a golf e firmano sketch per concept che non vedranno mai la luce, questi outsider stanno zitti e progettano linee nuove.Morale della favolaIl design automobilistico è arte pura, ed è ciò che trasforma una scatola con le ruote in un oggetto del desiderio. Questi signori (e i loro team) decidono se domani sognerai un’auto… o cambierai schermata con disprezzo.Le loro matite valgono più di un impianto frenante in carbon-ceramico, e i loro schizzi possono farti comprare un’auto anche se hai appena letto che fa lo 0-100 in un tempo da tagliaerba.Perché l’occhio vuole la sua parte. E il garage pure.Qual è il vostro designer preferito? chi sarebbe dovuto essere menzionato in questo articolo?
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