Dalì, le Cadillac e il suo maggiolino “erboso”

Nel luglio del 2019 l’ultimo maggiolino è uscito dalla fabbrica, poi le strade sono diventate molto meno divertenti.
Siamo sicuri che Salvador Dalì la pensi come noi.
Immagina di attraversare la strada a bordo di un maggiolino che sembra fiorire direttamente dal suolo. Il Maggiolino erboso, prodotto del genio di Dalì, rappresenta un connubio sorprendente tra la forma classica di un’auto meravigliosa ed iconica e la vitalità della natura. Non solo un'automobile, ma un'opera vivente che sfida le convenzioni automobilistiche.Lo sentite anche voi il profumo? La Volkswagen era ricoperta di erba naturale.
Negli anni 70 a Parigi era possibile vederlo innaffiare il maggiolino prima di usarlo; anche se è noto che il maestro non avesse la patente di guida (dettagli).
Ci stiamo per immergere nella eclettica visione artistica di Salvador Dalì, dove le automobili diventano tele di surrealismo, e sculture erbose. Questa creazione unica si inserisce nel teatro onirico di Dalì come una gemma verde brillante, un'interpretazione stravagante dell'armonia tra natura e macchina ma non è la sola auto che lo ha ispirato.
Salvador Dalì, il maestro del surrealismo, ha lasciato un'impronta indelebile anche nel mondo automobilistico, trasformando le auto in veri e propri capolavori di follia e creatività. Nel mondo stravagante di Dalì, le automobili non sono solo veicoli, ma opere d'arte ambulanti, pronte a sconvolgere la normalità stradale.
Insieme a Lluís Montanyà e Sebastià Gasch, ha espresso il suo apprezzamento per le auto nel suo "Yellow Manifesto" del 1928, un manifesto politico su carta gialla che denunciava l’arte, attaccava lo stato «putrefatto» della cultura tradizionale ed elogiava movimenti artistici moderni, come il futurismo, che si ispiravano al cambiamento e alla velocità. Le auto erano elementi chiave per interpretare la nuova era.
In una delle sue opere più intriganti, "Automobili Vestite" del 1941, Dalì non si è limitato a raffigurare un auto, ma l’ha vestita elegantemente con abiti d'alta moda. Conferisce glamour ad una Cadillac, creando un'incredibile crasi tra la maestosità della moda e la funzionalità di un veicolo. Forse si aspettava che, facendole indossare un vestito da sera, l'auto sarebbe stata accolta con la stessa esclamazione di un'icona di stile su un tappeto rosso. E quindi via ai drappi colorati che però con il tempo si strappano, si sporcano e marciscono. Dalla stelle alle stalle, la Cadillac arrugginisce e si trasforma in Cricchetto di Cars.
Ma non è finita qui. Il "Taxi Piovoso", una Cadillac regalatagli da Gala, diventa un'opera da esposizione itinerante. Esibita in tutto il mondo, questa auto ha attraversato l'Atlantico per conquistare il pubblico europeo e americano, trasformando la strada in un palcoscenico surrealista. Con le sue sei riproduzioni, la "Taxi Piovosa" è diventata la star del Teatro-Museo Dalì a Figueres, incuriosendo più di dieci milioni di visitatori.Si tratta della Cadillac serie 62 decappottabile del 1938, all’interno ci sono dei manichini ricoperti di lumache, sui quali gocciola una pioggia costante. Umido.
Le auto sono il simbolo della fusione tra il moderno e l'antico, il dinamismo e l'immobilità. Infatti spesso, quando Dalì inserisce le automobili nei suoi dipinti, associa la loro dinamicità a materiali fossili, creando un contrasto affascinante tra il passato e il presente, tra il mobile e l’immobile.
L'artista amava giocare con l'ottica e le illusioni, e le sue automobili vestite erano l'esempio perfetto di questo gioco surreale. Trasformava la realtà, trasgredendo le regole dell'ordinario e aggiungendo stravaganza alla quotidianità stradale. Le sue automobili diventavano opere d'arte in movimento, catturando lo sguardo degli spettatori e creando un'enigmatica sinfonia di forme e colori.

Con la sua abilità nel mescolare il surreale con il quotidiano, Dalì ha reso le strade del mondo dei veri e propri percorsi artistici. Immaginarsi alla guida di una "Dalì Car" non era solo un viaggio, ma un'avventura nella mente eccentrica di uno dei più grandi maestri dell’arte.
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