Akira Nakai: Giappone e Germania non sono mai state così vicine

Città di Kashiwa, campagna giapponese. Qui si nasconde il tempio di uno degli ex drifter più affascinanti che conosciamo, il maestro Akira-san. Mr. Akira Nakai si avvicina al mondo delle auto dalla porta di servizio, quella delle corse illegali come leader di un gruppo che guida per le strade delle città nipponiche con sospensioni al limite della praticabilità, distanziali e cerchi a canale maggiorato e gomme sovradimensionate. È infatti grazie all’immaginazione e all’abilità tecnica di questo tuner che nasce il Rough Style.
La svolta però avviene dopo l’incontro con una 911: l'estetica sobria, il numero di modifiche quasi infinito e la meccanica affidabile della Porsche appagano le idee radicali del Maestro, rendendola una base di partenza praticamente perfetta per dare libero sfogo alla propria creatività.Dal colpo di fulmine all'acquisto della sua prima Carrera il passo è breve e, come un grande artista, battezza la sua prima 930 Stella Artois trasformandola in una bestia da pista.Lo step successivo non può che essere quello di aprire un’officina personale, la RAUH-Welt Begriff, dove creare, modificare e trasformare tra cerchioni, stencil, barattoli di vernice, birre e memorabilia da tutto il mondo.Qui il Maestro sceglie i propri clienti. Non ci si può presentare infatti a Kashiwa e portarsi a casa una RWB senza prima essere sottoposti ad un accurato processo di selezione nel quale si analizza la richiesta e si sviluppa il concept da realizzare.
A questo punto Akira Nakai prende pieno possesso della sua creatività scegliendo il colore, il nome e tutte le personalizzazioni del caso e, da vero ultimo romantico, passa ore chiuso in officina, lavorando a qualsiasi ora del giorno o della notte, dormendo vicino alla sua creatura.Nessuna replica. Nessuna discussione. Nessuna voce in capitolo. Nessun cliente insoddisfatto, btw.Dal punto di vista stilistico il riferimento è il mondo Endurance anni ‘70, quando Porsche dominava le piste con la 934 e proprio per questo Akira predilige le vecchie raffreddate ad aria: si parte di solito da una 911 aircooled, una 930 o 964, anche se diverse 993 e 996 sono rinate in questo tempio con un risultato finale decisamente artigianale in cui le imperfezioni aggiungono carattere e personalità.Possiamo decisamente affermare che il Maestro Nakai-san ha preso una delle macchine più belle del pianeta e l’ha portata in luoghi che nessuno aveva ritenuto possibili, a metà strada tra Stoccarda e Kashiwa.
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