Car slang: come parlano i petrolhead

Come ogni sottocultura anche quella automotive ha un proprio slang, un vocabolario esclusivo e di nicchia che permette di riconoscersi tra entusiasti e veri propri nerd del settore. Qui di seguito abbiamo preparato una breve ma intensa enciclopedia delle espressioni più strane, evocative e meme di questo universo, che dall’inglese sono riuscite a insediarsi nella lingua italiana dei malati dei motori.
CARMATARY
Tutti, fin dai primi road trip da piccoli, abbiamo ben impressa nella mente l’immagine di distese di auto distrutte, schiacciate e impilate in aree a bordo della tangenziale nelle periferie urbane. I cimiteri di macchine (car + cemetery) sono quei luoghi che sanno trasmetterti tanta desolazione quanto fascino, tanta nostalgia quanto stupore; lo stupore di chi vede tutte quelle auto che hanno fatto parte della vita di qualcuno là fuori, pensando ai viaggi e alle avventure vissute da quelle scatole di lamiera colorate che ora giacciono in una landa sterminata, abbandonate e dimenticate dai rispettivi proprietari alla mercè di uno sfasciacarrozze.  Automobilisti credenti e praticanti: pray for the dead (cars).
VALDEEZE
Questo è un verbo, coniugabile, e significa “perdere olio”. Deriva da uno dei disastri ambientali più famosi al mondo, l’incidente della superpetroliera Exxon Valdez, che nel 1989 si incagliò su uno scoglio in Alaska rilasciando nel mare oltre 40 milioni di litri di petrolio, i cui danni sono purtroppo visibili ancora oggi. Un po’ teatrale per un po’ d’olio sul lastricato di casa, ma ve lo concediamo.
SLAMMED
A un primo layer di slang, slammed può significare ubriaco marcio, praticamente in coma etilico. Nel mondo del tuning, però, è un termine proprio delle low-rider (forse perchè sono sick???): abbassate per estetica o per le prestazioni non importa, puoi sempre chiamarle slammed.
DIZZY
Se passi dal dizzy, stai facendo rifornimento. È un soprannome che viene automatico per “distributore”, ma per caso in inglese significa stonato, stordito. Casca a fagiolo, o perché la tua auto beve come una pazza, o perché tu sei intontito dai fumi della benzina alla stazione di servizio (Diciamocelo, quanto è buono l’odore del gasolio?!).

I’M IN ME MUM’S CAR, BROOM BROOM
Frase old school da neopatentati millennial, radicata nel vocabolario di chiunque avesse accesso a internet nei primi anni ‘10 del nuovo secolo, va pronunciata col peggior accento inglese UK possibile. Forse è uno dei Vine più famosi dopo “And they were roommates!” e quello del bambino che si fa tirare ripetutamente in testa un pallone da basket. Insomma, quando guidi la macchina di tua mamma devi dirlo per forza, e se lei è lì accanto a te, se è sul pezzo ti risponderà “Get out me car”.
PASSENGER PRINCE/PRINCESSAbbiamo tutti quell’amic*, partner o parente che non ha mai neanche lontanamente messo piede in una scuola guida, va per i quaranta e si fa scarrozzare da tempo immemore ovunque a qualsiasi ora del giorno e della notte. Viaggia sempre shotgun, cioè lato passeggero, così da potersi guardare ogni due minuti nello specchietto di cortesia. Ci fanno anche gli sticker.
BACKSEAT DRIVER
Contestualmente, simile alla categoria di sopra, il guidatore seduto nei sedili posteriori, è un altro personaggio con il quale non vorremmo mai avere a che fare mentre siamo alla guida di una macchina, e solitamente coincide con vostro nonno. “Rallenta”, “Gira a sinistra che fai prima”, “È verde”, “Sei sicur* di aver messo la terza?” Rimpiangerete gli anni in motorino.
Questa è solo una parte infinitesimale della quantità reale di espressioni tipiche proprie del mondo dell’auto. Se dovessimo entrare nel dettaglio dello slang tuning finiremmo in un loop di tecnicismi estremi, se invece aprissimo gli archivi di Vine e raccogliessimo tutta la car lingo derivata, moriremmo dal ridere. Magari uscirà una parte 2. Stay tuned.
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