Dal-Cielo-Alla-Strada

Dal cielo alla strada

Ali, pistoni e DNA ad alta quota: quando l’auto nasce tra le nuvoleC’è un momento preciso nella storia dell’automobile in cui qualcuno, probabilmente con le mani ancora sporche di grasso d’aereo, ha guardato un motore e ha pensato:“Ok, adesso facciamolo andare su strada.”E così, tra eliche smontate, carrelli d’atterraggio riciclati e tecnici abituati a lavorare con la precisione di un orologiaio svizzero sotto steroidi, sono nate alcune delle case automobilistiche più iconiche del mondo.Sì, molte auto che oggi incrociamo al semaforo devono la loro esistenza a un passato tra i cieli.Ecco chi sono i protagonisti di questa doppia vita meccanica — marchi che prima volavano ed ora corrono.

Saab: dall’F-35 alla 900 Turbo, il passo è breve (più o meno)

Saab nasce nel 1937 in Svezia come Svenska Aeroplan AktieBolaget (già il nome è un rompicapo), con l’obiettivo di produrre aerei militari.Nel 1947, con la guerra finita e qualche hangar da svuotare, si reinventa: nasce la Saab 92, un’auto aerodinamica, leggera, costruita da ingegneri abituati a progettare jet.La mentalità resta quella: soluzioni tecniche originali (come l’accensione tra i sedili), attenzione maniacale alla sicurezza e test in galleria del vento… per aerei.Quando i meccanici parlano di Saab, lo fanno con rispetto. E un po’ di nostalgia.

BMW: da eliche a coupé, passando per due guerre

Il logo BMW rappresenta un’elica in movimento?Sì, e non è leggenda urbana. La Bayerische Motoren Werke nasce nel 1916 producendo motori per aerei.Durante la Prima guerra mondiale, rifornisce la Luftstreitkräfte tedesca. Ma dopo il conflitto, i trattati di Versailles la costringono a reinventarsi: arrivano motociclette, poi automobili.Durante la Seconda guerra mondiale, torna ai motori d’aereo: il celebre BMW 801 spingeva il Focke-Wulf Fw 190.Finita la guerra, BMW diventa simbolo di auto sportive e raffinate. Ma ogni tanto, dietro la calandra, si sente ancora il suono di un motore pronto a decollare.

Bristol: l’aristocratica discesa dai bombardieri

La Bristol Aeroplane Company era una colonna portante dell’industria aeronautica britannica: bombardieri, motori, innovazioni strutturali.Nel 1945, con molti ingegneri in esubero e un know-how aeronautico di altissimo livello, nasce Bristol Cars.Auto fatte a mano, carrozzerie eleganti, meccanica in parte derivata da BMW (ironia della sorte). Produzione limitata, niente listini pubblici.Se dovevi chiedere il prezzo, non potevi permettertela.

Piaggio: dalla fusoliera alla Vespa

Piaggio nasce nel 1884, ma prende il volo nei primi decenni del Novecento: idrovolanti, motori Jupiter su licenza, e il bombardiere P.108 nel 1938.Dopo la guerra, con l’Italia a pezzi, l’azienda vira su un’idea semplice e geniale: un veicolo economico e affidabile.Nasce la Vespa, progettata dall’ing. Corradino D’Ascanio (aeronautico, ovviamente), con componenti riciclati e una carrozzeria da piccolo aereo urbano.Negli anni ’80 torna in quota con il Piaggio P.180 Avanti, un turboprop a configurazione spinta ancora oggi in produzione: tre superfici alari, consumi ridotti, look da aereo d’arte.

Rolls-Royce: tra motori che volano e motori che brillano

Se il tuo immaginario su Rolls-Royce è fatto solo di interni in radica e silenziatori in oro bianco, sappi che c’è molto di più.Rolls-Royce Limited, fin dalle origini, ha prodotto motori per l’aviazione. Il leggendario Merlin V12 ha equipaggiato gli Spitfire durante la Seconda guerra mondiale.Oggi le due anime del marchio sono separate: Rolls-Royce Motor Cars (auto) è controllata da BMW; Rolls-Royce plc (motori aeronautici) è una delle aziende più avanzate del mondo nel settore propulsori.Due strade diverse. Stesso DNA ingegneristico.

Zagato: aerodinamica artigianale

Nel 1919, Ugo Zagato — con un passato nelle Officine Aeronautiche Pomilio — fonda una carrozzeria che rivoluziona l’auto da corsa: leggera, snella, tecnica.Niente fronzoli, solo aerodinamica.Le prime Fiat Zagato erano praticamente aerei senza ali.Negli anni ’30 arrivano le Alfa Romeo 6C e 8C Zagato, vere sculture su ruote, pensate per tagliare l’aria con la grazia di un caccia.Lo spirito è ancora lì, nella sede storica di Arese. E si vede.

Spyker: il ritorno dal hangar

La olandese Spyker costruiva carrozze e automobili a fine ‘800.Poi, nel 1914, lanciò il primo caccia militare dei Paesi Bassi. Dopo un secolo di silenzio, nel 2000 rinasce come marchio di supercar ispirate all’aeronautica: interni in alluminio, comandi in stile cockpit, leve in titanio.Design d’avanguardia e cavalli a profusione. Se Batman fosse olandese, guiderebbe una Spyker.

Hayabusa: il falco giapponese che non vola (ma quasi)

Non è nata dall’aeronautica, ma la Suzuki Hayabusa — introdotta nel 1999 — è la moto che più si avvicina al volo a bassa quota.Il nome significa “falco pellegrino”, l’animale più veloce in picchiata. E la Hayabusa faceva onore al nome: 312 km/h, look da jet stealth, motore che spingeva con rabbia chirurgica.Non è aerei + moto = Hayabusa. È più: moto che sogna di essere un jet. E a volte ci riesce.

Alfa Romeo, Honda & co.: menzioni speciali

  • Alfa Romeo: negli anni ‘30 costruiva motori aeronautici per la Regia Aeronautica, tra cui il RA.1000 (versione italiana del Daimler-Benz DB 601).
  • Honda: ha fatto il percorso inverso, partendo dalle due ruote e arrivando al cielo con l’HondaJet, business jet in attività dal 2003.
  • Ferrari e Maserati: pur non legate all’aviazione, condividono l’ossessione per il motore come cuore meccanico — un concetto mutuato dal volo.

Quando la strada nasce in cielo

Dietro molte auto che oggi sentiamo ruggire (o sibilare, nel caso dei turbo), c’è un passato fatto di piste d’atterraggio, carichi alari e precisione millimetrica.Case nate per volare, che hanno deciso di rimanere con i piedi per terra — ma senza mai smettere di guardare in alto.Perché l’aeronautica ha insegnato all’automobile una cosa fondamentale: la velocità è nulla senza controllo, ma anche senza un po’ di poesia ingegneristica.
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