F1: il film più veloce dell’anno

Immagina Top : Gun Maverick.Hai presente?Il remake stratosferico con Tom Cruise nel cuore, bello, fatale, giovane e allora quasi sconosciuto.Ecco, F1 è Maverick su quattro ruote.Questa è la promessa che fa Joseph Kosinski, regista di questo dinosauro di cellulosa e reduce dal successo del revival di caccia supersonici.Kosinski questa volta si proietta in pista grazie a una serie di gadget tecnici e tecnologici da urlo, su circuiti reali, con team autentici e macchine gonfiate dotate di telecamere customizzate e stabilizzate per farci godere tutto il G‑force di cellulosa, mentre stiamo accomodati sulle poltrone imbottite e trapuntate della nostra multisala preferita.E se credi che Brad Pitt si sia montato la testa dopo aver pilotato una Porsche a 180 miglia orarie per le riprese... beh, avete perfettamente ragione.Ma almeno - come ha detto lui stesso - «Erano decenni che sognavo di fare un film sulle corse. Poi è arrivata questa idea folle… ed eccomi in pista.»
Sotto la direzione di Joseph Kosinski, con la produzione del veterano Jerry Bruckheimer, F1 è adrenalina definitiva su schermo.Un mix di velocità e spettacolo cinematografico.Il film racconta la storia di Sonny Hayes (interpretato da un Brad Pitt che è come il vino buono quando invecchia), ex pilota degli anni ’90 che - dopo un grave incidente e diverso tempo di lontananza dalle piste - viene chiamato a salvare una scuderia in crisi: la APXGP, un team immaginario, inserito in un contesto di Formula 1 assolutamente autentico.Accanto a lui, la stella nascente Joshua Pearce (interpretato dal giovane Damson Idris) promettente astro del circuito ma costantemente sotto pressione.Si potrebbe dire un buddy movie a tutto gas, dove la rivalità si trasforma in rispetto e la pista diventa il teatro di riscatti personali e rivincite dei perdenti.Il tutto condito da qualche intrigo sportivo, un pizzico di strategie da box e un poco di (anzi pochissimo) romanticismo.«Volevamo realizzare un film che parlasse di coraggio e di seconde possibilità, senza diventare un melodramma da paddock» ha spiegato Kosinski.
Per la messa in produzione di questo colosso, la Formula 1 in carne e ossa entra in scena.Il film è stato girato durante i veri weekend di gara, tra Silverstone, Spa, Monza, Zandvoort, Suzuka e Las Vegas.Brad Pitt e Damson Idris hanno guidato per tutto il tempo auto di Formula 2 modificate e ribattezzate APXGP, dotate di telecamere e sensori per catturare ogni vibrazione, di modo che «il pubblico in sala senta il G-force e il cambio marcia esattamente come i piloti» ha dichiarato Kosinski.
E per non lasciare nulla al caso, a supervisionare il realismo su strada, Lewis Hamilton, è diventato addirittura co-produttore della pellicola.«Abbiamo messo fine a decenni di film sulle corse che non rappresentavano la realtà del nostro sport» ha dichiarato Hamilton. «Stavolta ogni dettaglio è assolutamente corretto. Inclusi i suoni.»E se lo dice lui...Claudio Miranda - direttore della fotografia premio Oscar - ha lavorato senza sosta con cineprese IMAX montate su speciali stabilizzatori che Sony ha realizzato appositamente per la produzione del lungometraggio, al fine di seguire le monoposto a oltre 300 km/h.
E la musica?Sotto il rombo dei motori, ascoltiamo Hans Zimmer, Doja Cat oltre a brani originali che ne fanno una vera e propria colonna sonora sportiva pop, che ci consente di alternare tensione uditiva a pura esaltazione emotiva.
All’insegna del “qui non si pettinano le bambole” Brad Pitt ha realmente guidato questi bolidi a 180 miglia orarie, con Hamilton a fare da coach tecnico.“Brad è stato un pilota sorprendente. Non pensavo fosse così serio al volante” ha dichiarato Hamilton.Oltretutto l’auto APXGP è stata inserita in F1 24 e F1 25 prima ancora dell’uscita del film nelle sale: il primo caso in cui un film lancia un’auto fittizia nei videogiochi prima ancora dell’uscita al cinema.
Per chi vuole un assaggio dell’adrenalina che si percepisce dal grande schermo, Apple ha reso il trailer interattivo e su iPhone con iOS 18.4, le vibrazioni del telefono riproducono quelle del cambio marcia del film.
I veri team di Mercedes, Ferrari, Red Bull, McLaren hanno collaborato direttamente alla realizzazione di questo progetto megalitico, concedendo alla produzione hollywoodiana l’esperienza, lo studio, l’uso dei loro box, dei loro piloti e per effettuare le riprese durante le gare.Charles Leclerc ha dichiarato entusiasta che per loro è stato come avere Hollywood nel paddock.
Allora? Ti è venuta un po’ di acquolina in bocca?
In questo film è ancora una volta il carisma di Brad Pitt che riesce a tenere insieme il tutto, rendendo F1 una pellicola che, pur con i suoi difetti, offre un'esperienza cinematografica straordinaria, coinvolgente e del tutto nuova.La pellicola salta di livello grazie alla regia elegante di Kosinski e a una rappresentazione stilizzata del mondo delle corse.Per Rotten Tomatoes, il sito aggregatore di recensioni, questo lavoro raccoglie un'alta percentuale di giudizi positivi, con una media di 70 su 100 su Metacritic.Le critiche all’uscita delle anteprime per addetti ai lavori sottolineano l'azione adrenalinica e le forti performance drammatiche del cast, elementi che rendono il film un'esperienza cinematografica da non perdere.
E per te, che non sai ancora bene, ho preparato un elenco dei cinque buoni motivi per cui dovresti andare a vedere F1.Il primo buon motivo è lui. Brad Pitt.Al di là del fatto che Pitt è Pitt, il dato tecnico strabiliante è che l’attore milionario non fa finta di guidare nemmeno per un nanosecondo.Non soltanto, in barba al metodo Stanislavskij, il ciuffo biondo più amato del mondo rischia la pelle sul serio.Ci siamo abituati a vedere attori che interpretano piloti con una GoPro sul cruscotto e un ventilatore puntato in faccia ma F1 non è niente di tutto questo.Pitt si è infilato in una vera monoposto di Formula 2, modificata da Mercedes per sembrare una F1, e ha spinto sull’acceleratore fino a quasi 290 km/h.«Avevo bisogno di sentire la macchina, il rumore e l’asfalto sotto il sedile. Non volevo fare un film di corse qualsiasi» ha dichiarato in un’intervista.A seguirlo passo dopo passo, Lewis Hamilton lo ha allenato nei circuiti.Proprio così. Un autentico allenamento da pilota.«Ho spiegato a Brad come prendere la scia, come sentire il punto di frenata e si è allenato in pochi mesi con molte delle altre tecniche che noi piloti apprendiamo in anni di circuiti. Brad non stava recitando, guidava per davvero.»E vediamo il nostro eroe in azione, mentre corre su circuiti come Silverstone, Monza e Spa durante veri e propri weekend di gara, davanti a migliaia di spettatori ignari del fatto che mentre stavano assistendo al consueto GP diventavano parte di un pezzo di storia del cinema.Il secondo buon motivo per cui dovresti infilarti una maglietta pulita e andare a vedere questo film è perché non si tratta di un film sulla Formula 1.Una volta tanto è la Formula 1 che si è fatta film.Dimenticati dei soliti lungometraggi dove le piste sembrano go-kartodromi e le auto si scambiano sorpassi al limite del ridicolo.F1 scende nei circuiti veri, con riprese effettuate mentre i team autentici lavoravano nei box e mentre i piloti professionisti circuitavano per le prove libere.A Silverstone, Monza, Suzuka, Las Vegas, la produzione si è letteralmente infilata nelle competizioni ufficiali, ricavandosi uno spazio tra le varie sessioni preparatorie, grazie a un accordo che non ha precedenti con FIA e Formula 1.E non finisce qui.Ferrari, Mercedes e Red Bull hanno autorizzato l’uso dei loro box, dell’ospitalità, e perfino concesso ai loro piloti di recitare in piccoli ruoli.Ci sono scene in cui Brad Pitt e Damson Idris si confrontano con personaggi reali del paddock come Guenther Steiner.Il terzo buon motivo è che ci si sente sul serio dentro la macchina di Formula 1.Chi ha visto il Top Gun di Kosinski, sa benissimo che il regista hollywoodiano non ama le mezze misure.«Abbiamo creato un sistema che ti fa vedere la pista con gli occhi del pilota», dice Claudio Miranda, direttore della fotografia.Il film ha circa un’ora di girato in formato IMAX nativo 1.43:1 altissimo.Per intenderci, quello che riempie ogni singolo centimetro quadrato del grande schermo, realizzando un effetto di immersione totale dello spettatore.
Il quarto buon motivo ha a che fare con un mito.Lewis Hamilton ha vigilato su ogni dettaglio e ha voluto diventare lui stesso uno dei produttori del lungometraggio.Ma Hamilton non si è limitato a dare solo il suo nome come produttore onorario.Il campione ha supervisionato lo script, le riprese, i dettagli tecnici come un vero e proprio professionista di Hollywood.E ci ha messo la sua faccia e i suoi soldi.«Non volevo proprio vedere un altro film sulle corse dove il pilota si ferma ai box e, per esempio, scende senza togliere il volante. Basta! Doveva essere tutto corretto. Tutto come nella realtà vera» ha dichiarato Hamilton.Ogni gesto, ogni procedura eseguita dagli attori è stata studiata nel minimo dettaglio: dal modo di infilare i guanti ai rituali pre-gara, dal suono del V6 ibrido ai briefing nel motorhome.La regola per Hamilton e la produzione è una: niente scene ridicole, niente improvvisazioni, né tantomeno errori grossolani.Il risultato di questa ricerca certosina è un film che per i fan della F1 si trasforma in una carezza di nonna sulle guance, e per i neofiti un crash course - nel senso buono e autentico del termine - su come funziona davvero una gara di F1.Il quinto e ultimo motivo per cui ti invito ad abbandonare la comodità del tuo divano sotto lo split dell’aria condizionata, per sistemarti sulla poltrona ergonomica della multisala climatizzata più vicina a casa tua, sta nell’impresa che F1 è riuscita a fare, mettendo insieme cinema, sport e pop culture come mai è stato fatto prima.F1 non è solo un film: è un evento crossmediale.Un western su quattro ruote che unisce mito e velocità.Un film che fa vibrare la sala come un motore al massimo dei giriApple ha portato la monoposto APXGP sul tetto dell’Apple Park alla WWDC come simbolo del connubio tra tecnologia, cinema e sport.F1 non è soltanto un film per appassionati di motori.Si tratta di un’operazione che unisce cinema, tecnologia e sport in un momento in cui la Formula 1 è più popolare che mai.Questo film è destinato a diventare un cult e si prevede una clamorosa esplosione al botteghino.Certo, a voler essere proprio sinceri, quando le auto si fermano ai box, anche la trama sembra rallentare.Ma la brillantezza cinematografica e l'azione adrenalinica ci incollano le pupille al grande schermo e i culi alle poltrone.Parola di scout! E scusate il francesismo.
E quindi?Che tu sia un fan dei motori o alla ricerca di un’esperienza cinematografica immersiva che parla il linguaggio del presente, strizzando l’occhio al videogaming, agli smartphone e allo streaming, F1 è il film che fa per te.«Non stiamo facendo un documentario» ha dichiarato Jerry Bruckheimer, «ma non stiamo nemmeno facendo un film di fantasia. Ciò che questa volta vedrete sul grande schermo è la Formula 1, come nessuno l’ha mai mostrata prima d’ora.»Con F1, Apple e Hollywood hanno deciso di alzare l’asticella un bel po’, mettendo insieme un film che supera i limiti del cinema sportivo, per raccontare il brivido della velocità e la complessità del motorsport in una modalità che nessuno aveva mai osato prima.Le sequenze di gara sono così immersive che ti sembrerà di sentire addirittura l'odore della gomma bruciata sull’asfalto e il rombo dei motori nelle orecchie.Vuoi sapere il prezzo?Il budget ufficiale non è stato dichiarato, ma la stima oscilla tra i 200 e i 300 milioni di dollari.Bruckheimer nega i 300, ma ammette che «senza gli sponsor della F1 e le agevolazioni fiscali, sarebbe stato un film da mezzo miliardo di dollari.»E pensa che per ficcare il naso in tutto questo, ti basta un biglietto del cinema.
Ultime news