Un’auto può ispirare un brand di moda? Pare proprio che sia possibile, così come è anche vero il contrario.
Spesso i brand di moda e case automobilistiche, due universi apparentemente lontani ma più vicini di quanto si pensi, si incontrano sul campo neutro della contaminazione e mettono sul tavolo la propria creatività per dare vita a qualcosa di unico e mai visto prima. D’altra parte al giorno d’oggi, siamo soggetti a un tale bombardamento mediatico che vedere qualcosa di nuovo che ci faccia dire ‘wow!’ è sempre più difficile. Le collaborazioni tra aziende appartenenti a sfere che raramente si toccano tra loro sono sicuramente tra le cose più interessanti e fresche che possano succedere in questo mare magnum di hype.
Siamo consapevolissimi che ce ne siano state tantissime altre prima di questa, ma se da una dobbiamo pur cominciare, scegliamo di farlo da qui. Anno 2011, Garage Italia ancora non esisteva, e forse neanche ancora l’idea era balenata nella mente del nostro Creative Chairman.
Iniziamo da una 500 (non potrebbe essere altrimenti o forse sì) ma non di una qualunque. Iniziamo da un’edizione speciale realizzata a quattro mani da Fiat e daGucci. L’idea di questo co-branding, che suona come un inno al tanto abusato made in Italy, è di Lapo Elkann e la 500 in questione si chiama Fiat 500 by Gucci per rimarcare l’inedita collaborazione tra il Centro Stile Fiat e l’allora Creative Director della maison fiorentina Frida Giannini. Nata nell’anno del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia e del 90esimo anniversario di Gucci, apre al dialogo tra il mondo della moda con quello dei motori. Doppia anche la presentazione, con un evento all’apertura della Milano Fashion Week e l’unveiling al Salone di Ginevra.
Per realizzarla Frida Giannini ha guardato al passato. Fin dalla sua prima apparizione la Fiat 500 ha rappresentato una rivoluzione nello stile, come viaggiare con stile è sempre stata una delle priorità anche per Gucci, che in origine produceva valigie, bauli e borse da viaggio. La combinazione cromatica vincente è quindi quella del bianco/nero, che richiama i colori dei film pre-technicolor. Variante nera con dettagli cromati lucidi in contrasto con gli interni bianchi e versione bianca con elementi cromati satinati e interni avorio e nero.
La livrea vede svilupparsi intorno all’intero perimetro dell’auto l’iconica banda verde-rosso-verde della maison italiana, trait d’union tra interni e la carrozzeria. La doppia G è in tinta carrozzeria, mentre la firma Gucci in corsivo campeggia sul portellone posteriore e sul montante porta. Infine i cerchi d’ispirazione rétro e pinze freni posteriori in verde Gucci.La combinazione cromatica vincente è quindi quella del bianco/nero, che richiama i colori dei film pre-technicolor. Variante nera con dettagli cromati lucidi in contrasto con gli interni bianchi e versione bianca con elementi cromati satinati e interni avorio e nero.
La griffe non poteva mancare nei rivestimenti interni, coi sedili in pelle Frau con stampa “Guccissima”. Sempre sui sedili è ripreso il motivo della banda esterna, così come sul cambio, tappetini e, dulcis in fundo, sulle cinture di sicurezza!
La 500 Gucci fu pioniera anche nelle modalità di acquisto, con una prima fase di vendita in cui era disponibile solo su pre-ordine online. A chiudere il cerchio della collaborazione una ricca capsule di abbigliamento, accessori da viaggio e piccola pelletteria, rigorosamente matchata con le due auto.
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