Ferdinand Porsche era un genio. Ha inventato veicoli di ogni genere e diverse automobili magnifiche: la Volkswagen ad esempio.
Fino al 1948 le sue creature portano però il nome di altre case automobilistiche: Austro Daimler, Mercedes-Benz, Wanderer, Zündapp, NSU, Auto Union, Cisitalia e ovviamente Volkswagen.Sono auto da corsa, da turismo e da fuoristrada. Ma Porsche ama in modo particolare le auto sportive.
Fino al 1948 le sue creature portano però il nome di altre case automobilistiche: Austro Daimler, Mercedes-Benz, Wanderer, Zündapp, NSU, Auto Union, Cisitalia e ovviamente Volkswagen.Sono auto da corsa, da turismo e da fuoristrada. Ma Porsche ama in modo particolare le auto sportive.
Studiato con una struttura in alluminio che gli consente di raggiungere la velocità massima di 152 km/h, il modello 64 non lascia mai il tavolo da disegno e lo studio Porsche continua a cercare di vendere ad altri il modello 64, mentre lavora ad una serie di complessi progetti per un’auto sportiva, il modello 114.Finalmente, nel 1938, lo studio ottiene un finanziamento per realizzare tre prototipi di vetture sportive che avrebbero dovuto partecipare alla prestigiosa corsa Berlino-Roma.Queste macchine utilizzano il telaio della Volkswagen modello 64 e la carrozzeria del modello 114, leggermente modificata.Gli eventi precipitano, scoppia la guerra e la corsa non c’è.
Dopo la fine della guerra e diverse vicissitudini che portano i Porsche a una breve prigionia in terra francese, nel 1946 il laboratorio creativo si stabilisce in una vecchia segheria nel piccolo villaggio austriaco di Gmünd.Nel 1948, Ferdinand e il figlio, presentano la Porsche 356, la prima auto a portare finalmente il nome Porsche. La due posti derivata da componenti Volkswagen è chiamata 365 perchè quello è il numero d’archivio del progetto. La prima versione ha un telaio tubolare e sulla carrozzeria disegnata da Erwin Kommenda appare per la prima volta il leggendario nome Porsche, disegnato nel logotipo che è rimasto quasi identico sino ad oggi.Gli esemplari di 365 costruiti successivamente utilizzano il pianale della Volkswagen pur mantenendo le caratteristiche meccaniche e la carrozzeria disegnata da Kommenda. Perchè il telaio è cambiato così velocemente? La risposta è semplice. Gli uomini della Porsche sono dei perfezionisti e poiché tutti i modelli vengono prodotti in numero relativamente ridotto, fare modifiche non rappresenta un grande problema. Il risultato di tutto ciò è una massa di automobili affascinanti, complesse, ciascuna invariabilmente migliore di quella che l’ha preceduta.Le loro caratteristiche fondamentali, proprio come il marchio, restano inalterate per 27 anni: fatta eccezione per un breve flirt con le macchine da corsa a ruote nude, le Porsche sono sempre a motore posteriore raffreddato ad aria e sospensioni a ruote indipendenti. Solo nel 1975 viene adottato per i nuovi modelli il più convenzionale motore anteriore raffreddato ad acqua.Nel 1951 la 356 corre a Le Mans in versione potenziata. Ferdinand Porsche vive abbastanza a lungo per vedere i suoi coupé 356 vincere a Le Mans e vedere la sua Casa affermarsi come una delle più grandi potenze nel mondo delle corse su strada.
Nel 1952 l’azienda passa nelle mani del figlio Ferry che sposta la sede a Stoccarda. Qui inizia a dedicarsi soprattutto alle corse per promuovere i modelli di serie trovandosi fatalmente nella necessità di progettare un propulsore più potente.Uno dei giovani progettisti della Porsche, Ernst Fuhrmann, riceve l’incarico di progettare l’ultramoderno 4 cilindri orizzontali a valvole in testa, in collaborazione con Ferry Porsche e con il direttore tecnico Karl Raabe, il più anziano assistente del vecchio Professore.Questo potente motore viene montato su uno spider che prende il nome di 550. I concessionari americani della Porsche incoraggiano la produzione di questo modello di alta specializzazione che, migliorando continuamente, mantiene la Casa ai vertici delle gare degli anni 50.Con le continue modifiche quello spider assomiglia sempre più alle vetture da corsa non carenate, così che con qualche piccola modifica può partecipare, dal 1957 in poi, alle corse di Formula 2.
Queste macchine riportano immediato successo e quando la cilindrata delle auto di Formula 1 viene fissata a un litro e mezzo, gli uomini di Stoccarda si buttarono a preparare vetture da Grand Prix con entusiasmo. Questo tipo di competizioni si rivelano però troppo costose e i Porsche decidono di concentrare gli sforzi sulle macchine sport e su quelle di serie che continuano a mietere successi. Le spider superleggere vincono il Campionato Europeo della Montagna iscrivendosi come macchine di nazionalità austriaca. Si costruiscono automobili ad alte prestazioni e da rally, con il nome Carrera in ricordo della vittoria di categoria alla Carrera Panamericana, la difficile gara messicana su strada. Questo nome esercita un fascino irresistibile nel maggiore mercato della Porsche, la California.Benché le ordinazioni per la 356 siano in continuo aumento, è necessario pensare a un modello nuovo per gli anni sessanta. Nasce la 901, chiamata poi 911 non appena ci si accorge che la Peugeot ha depositato come marchio per i suoi modelli tutti numeri con lo zero al centro. Ferry imposta tutte le caratteristiche salienti della 911: non molto più grande della 356 e sempre in grado di ospitare comodamente due adulti e due bambini.Appena uscita dalle linee di montaggio, nel 1964, la 911 ottiene un successo immediato. Da allora subisce diverse modifiche, pur mantenendo le sue caratteristiche essenziali. Questa macchina scrive molte pagine di storia anche nelle competizioni, dal Rally di Montecarlo alla 24 Ore di Le Mans, e ancora oggi, sotto la sigla 935, partecipa alle gare di velocità pura.
Agli inizi degli anni 60 viene presa l’importante decisione di tenere distinte le versioni da circuito e da strada. Per poter gareggiare a livello internazionale, questa è l’unica soluzione.Il risultato è una serie di modelli con motore posteriore, leggerissimi e con motori raffreddati ad aria sempre più potenti che culminano nel 3 litri della 908/3 trionfatrice della Targa Florio e nella impressionante 917/30 Can Am Turbo (370 km/h). Le 917 riportano grandi vittorie e solo la modifica del regolamento concede ad altre marche qualche possibilità di vittoria. Le auto progettate in questo periodo diventano sempre più potenti e più care, nel duplice tentativo di mantenere al massimo livello le prestazioni rientrando contemporaneamente nelle norme antinquinanti USA.
I dirigenti, allarmati da questa preoccupante spirale di alti costi, prendono presto la decisione di tornare alla collaborazione con la vecchia alleata Volkswagen, con l’obiettivo di costruire un modello meno costoso: la 914. Questo modello, dotato di un motore di media potenza, non è un successo. Per raggiungere lo scopo di annoverare un modello più economico nella sua gamma, il brand rompe con la tradizione e realizza nel 1975 la 924 a motore anteriore e raffreddamento ad acqua che utilizzava molte componenti Volkswagen.A completare la gamma dei modelli, la Porsche realizza una macchina più ambiziosa, la 928 con motore V-8.
All’inizio degli anni 80 questi sono i modelli in produzione: la classica 911 nelle versioni turbo e aspirata, la 935 nelle versioni da competizione, la 936 - una piccola derivata della 917 - , la relativamente economica 924, e la 928, la grande automobile da turismo che si aggiudica il premio di Migliore Auto dell’anno.
Gli anni 70 e 80 sono caratterizzati in generale da modelli controversi come anche la 944 (concepita inizialmente per Audi) e la 968, tutti con motore anteriore, trazione e cambio posteriori. Nonostante le ottime doti di agilità, distribuzione dei pesi e abitabilità, ottengono un successo commerciale inferiore alle attese.
Gli anni 70 e 80 sono caratterizzati in generale da modelli controversi come anche la 944 (concepita inizialmente per Audi) e la 968, tutti con motore anteriore, trazione e cambio posteriori. Nonostante le ottime doti di agilità, distribuzione dei pesi e abitabilità, ottengono un successo commerciale inferiore alle attese.
Nel 2012 scompare Ferdinand Alexander Porsche (nipote del fondatore) e lo stesso anno, dopo alterne vicende finanziarie e tentativi andati a vuoto di acquisizione del capitale VAG da parte di Porsche, la Volkswagen raggiunge un accordo per l'acquisizione del rimanente 50,1% del capitale Porsche, per un esborso totale di 4,46 miliardi di euro: il 1º agosto 2012 il capitale Porsche è quindi interamente nelle mani del gruppo Volkswagen, anche se la storia della casa di Stoccarda è sin dagli inizi strettamente legata al marchio di Wolfsburg.Nel 2013, dopo alcuni anni di gestazione, viene presentata l'innovativa Porsche 918, supercar ibrida a motore centrale che vanta la potenza e le prestazioni più elevate nella storia delle vetture Porsche stradali.
Nel febbraio 2018 il brand annuncia ufficialmente l'abbandono della produzione di autovetture con motore diesel con l’obiettivo di concentrarsi solamente su propulsori ibridi e a benzina.Infine nel 2019, Porsche entra nel mercato delle auto elettriche con la Porsche Taycan, una berlina 3 volumi shooting brake.
La casa automobilistica tedesca ha saputo, nel nuovo millennio, aggiornarsi senza perdere l’emblematico tocco che l’ha contraddistinta nel corso della sua storia.Per immortalare e ricordare la storia ed i prodotti più iconici della Porsche, nel 2009 apre il Porsche Museum, che custodisce, celebra e racconta le auto più emblematiche e iconiche della storia dell’automobilismo internazionale.