Race for Glory:

Audi vs Lancia, la vittoria del campionato mondiale di rally nel 1983

Dal 14 marzo è uscito nelle sale italiane “Race for Glory: Audi vs. Lancia”, un film diretto da Stefano Mordini con Riccardo Scamarcio nei panni di Cesare Fiorio, ex direttore sportivo della Lancia. Nello specifico viene qui raccontata la storica impresa della casa automobilistica torinese che nel campionato mondiale di rally del 1983 ebbe la meglio sulla propria rivale, l’Audi Sport.
Il film, fino a pochi mesi fa, si sarebbe dovuto chiamare “2 win” (to win), ma a dicembre è stato cambiato per motivi “commerciali”. È proprio il titolo originale a raccontare in due semplici parole l’attitudine di Cesare Fiorio: un uomo ossessionato dalla vittoria, un vero e proprio “comandante di armata” come ama definirsi in un’intervista. C’è molto più della gloria, evocata nel titolo attuale: c’è una vera e propria vita trascorsa a cercare di vincere con le proprie forze, talvolta con i mezzi anche più truffaldini (in una scena molto divertente, Fiorio sposta da un parcheggio all’altro le Lancia affinché sembrassero 200 per passare il vaglio della Fédération Internationale de l’Automobile) ma pur sempre mantenendo una visione chiara e precisa di quello che sarebbe stato il percorso trionfale della Lancia.
La determinazione di Fiorio porta alla creazione di un’automobile super leggera (la Lancia 037) a due ruote motrici, in contrapposizione a quella a quattro ruote motrici progettate dall’Audi. Un’auto che riesce a volare sull’asfalto ma che presenta dei notevoli problemi di tenuta su terreni difficili e nevosi. Alla guida di questo bolide chiama – non con qualche difficoltà – Walter Rohrl, una sorta di pilota/filosofo apicoltore, prudente e in netta opposizione all’atteggiamento ottimista di Fiorio. Ma non sarà facile distruggere l’armata tedesca, capitanata dall’antipatico Roland Gumpert (Daniel Bruhl, che avevamo già visto anni fa in “Bastardi senza gloria”) che, contro il savoir faire italiano, mette in atto la precisione e l’organizzazione tedesca.
Senza fare spoiler, chi conosce la vicenda sa come andrà a finire questo duello. Al regista Stefano Mordini e a Riccardo Scamarcio (qui anche produttore e ideatore del progetto, proprio in seguito a un incontro di Cesare Fiorio avvenuto in Puglia) bisogna dare atto della volontà di raccontare un momento storico italiano ignoto ai più giovani. Il film ha qualche difetto: il doppiaggio italiano non rende giustizia a Scamarcio e non si riesce a capire se il focus della sceneggiatura sia quello di raccontare la vittoria della Lancia o solo la complessa figura di Fiorio e della sua ossessione per il vincere. Ma una volta entrati nella storia dell’impresa italiana è difficile non lasciarsi coinvolgere.
Curiosità: in un paio di scene, si riesce a intravedere Lapo Elkann nei panni di… suo nonno Gianni Agnelli, l’Avvocato.
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