Drive-in: 90 anni di cinema all’aperto

Il drive-in è un eterno ragazzo: ha compiuto 90 anni il 15 maggio ed è in grado di conservare nel tempo il suo fascino intramontabile.Forse però non tutti sanno com’è nato il drive-in e qual è l’aneddoto che ha portato alla sua realizzazione. Siamo negli Stati Uniti e Richard Milton Hollingshead, poco più che trentenne, appassionato di cinema, non si arrende ai problemi di peso della mamma, che ha difficoltà di muoversi e sedersi nelle poltrone dei cinema dell’epoca. Così, nel 1932 decide di noleggiare alcuni film e proiettarli in giardino, accomodando la madre nel sedile anteriore dell’automobile di famiglia. Lo fa in giardino, con un lenzuolo tirato fra due alberi utilizzato come schermo. Da qui la scintilla: l’anno seguente, Hollingshead amplia il pubblico di questo spettacolo privato creando in un piazzale alcuni dislivelli ad hoc nel terreno, facendo sì che l’altezza rispetto allo schermo e l’inclinazione della vettura diano a tutti la medesima visuale.Il resto è storia: quella che era una piccola proiezione privata diventa per tutti, diffondendosi a macchia d’olio in tutto il continente americano e oltreoceano.Al drive-in ci si può andare con la propria macchina, parcheggiando in un luogo strategico per la visione di un film, oppure noleggiando una vettura in loco (questo avviene soprattutto negli ultimi tempi). La pandemia da COVID-19 ha inoltre riportato all’attenzione questo trend e per diverse settimane, in pieno lockdown, si è pensato che i cinema all’aperto potessero risolvere il problema della crisi cinematografica e far tornare le persone a fruire di uno spettacolo.E a proposito di cinema, sono numerosi i film che hanno omaggiato i drive-in. La maggior parte di questi hanno voluto raccontare il drive-in come un prezioso luogo di aggregazione per le compagnie di giovani dell’epoca nelle prime uscite con la propria auto, vedasi pellicole come “Grease” o “I ragazzi della 56sima strada”.Ecco qui di seguito alcuni film che ben restituiscono sul grande schermo la moda dell’epoca.
1.GREASE (1978)Conosciamo tutti la storia d’amore tra Danny (John Travolta) e Sandy (Olivia Newton John): apparentemente un’infatuazione estiva, ma che diventa molto di più quando comincia la scuola e, per una strana coincidenza, Sandy si iscrive nella stessa scuola di Danny, dove dovrà fare i conti con la sua reputazione di donnaiolo.Il film è ambientato nel 1958, l’epoca d’oro dei drive-in. Ed è proprio in un drive-in che accade una scena clou: Danny offre a Sandy un anello come prova del suo amore. E subito dopo, una volta abbracciati per guardare il film sullo schermo, Danny allunga le mani, scatenando le ire dell’amata, che scenderà dalla macchina. A proposito: quella guidata da Danny non è una macchina qualunque, bensì una Dodge Wayfarer roadster del 1950, rossa fiammante (anche se apparentemente consumata dal tempo) e ovviamente decappottabile. Una perla prodotta in un arco temporale molto limitato, dal 1949 al 1952.
2. ACQUA E SAPONE (1983)Anche in questo caso c’è una ragazza di nome Sandy, interpretata da Natasha Hovey. Non sappiamo se è un omaggio a Grease, ma anche qui a un certo punto della trama ci troviamo in un drive-in (e siamo già a due coincidenze). E non un drive-in qualsiasi: si tratta del celeberrimo Metro Drive-in di Casal Palocco, il primo aperto in Italia nel 1957, che disponeva di uno schermo di 540 mq, il più grande d’Europa.Sandy e Rolando (interpretato da Carlo Verdone, anche regista del film) si trovano in questo drive in a bordo di un’Alfa Romeo Giulietta Spider, guardano alcuni frame di un film con protagonista l’Orso Yoghi. I più nostalgici guardando questa scena potranno quindi trovare grande soddisfazione nel notare tanti elementi che oggi considerati vintage, a partire proprio dall’auto che più di tutte ha segnato il benessere del secondo Novecento italiano.
3. POVERI MILIONARI (1959)“A me, in fondo, vedere il cinema in automobile mica mi dispiace. Il fatto è che è un film che ho già visto. Bell’affare!”. Il Metro Drive-in di Casal Palocco appare anche in questo film di Dino Risi con Maurizio Arena (autore della citazione qui riportata).
In una scena di pochi minuti, le due coppie di amici finiscono al drive-in a bordo di una Fiat 1400 b, nota per essere la prima vettura FIAT ad adottare la scocca portante anziché la tradizionale struttura a telaio. Un’icona di stile ed eleganza, come oggi non se ne trovano più.
4. LA LEGGENDA DI AL, JOHN E JACK (2002)In molti ricordano questo film del trio Aldo, Giovanni e Giacomo come un “tradimento” rispetto ai primi tre. La trama è molto più arzigogolata e rimanda a vecchi film gangster americani. Non poteva quindi non includere anche il drive-in, che peraltro è proprio il luogo in cui inizia il film ha inizio.I tre stanno guardando “Vertigo” di Alfred Hitchcock. Tra gli spettatori (a bordo di una classica Cadillac) c'è uno spietato boss della mafia americana, Sam Genovese, interpretato dall’attore Aldo Maccione. Mentre il film di Hitchcock sta per terminare, Genovese, che ha in ostaggio un uomo pronto a essere ucciso, mangia un’aletta di pollo e rischia la morte per soffocamento, ma viene provvidenzialmente aiutato proprio dall’uomo che stava per essere ucciso. Al, incaricato da John, registra la scena, ma nel momento in cui tre, seduti nella loro Ford Edsel Pacer, devono ascoltare quanto registrato, Al prende una forte scossa elettrica e perde la memoria.Anche qui viene omaggiata un’automobile che nell’immaginario collettivo è simbolo del benessere del secondo dopoguerra: Edsel è stato un marchio automobilistico appartenente al gruppo Ford attivo dal 1957 al 1960. Una via di mezzo tra la Ford e la Mercury, che era decisamente più lussuosa.
5. FOOTLOOSE (1984)Ecco un altro musical, questa volta ispirato ad alcuni eventi realmente accaduti nella piccola comunità rurale di Elmore City in Oklahoma. Ambientato in un luogo fittizio, dal nome Bomont, racconta la storia di Ren (un giovanissimo Kevin Bacon) che da Chicago si trasferisce in questa piccola cittadina dove sono stati banditi il rock’n roll e il ballo.Tra le scene rimaste nella memoria c’è sicuramente quella del drive-in, dove ragazzi e ragazze ballano a perdifiato. Qui le auto si ritagliano un ruolo in alcuni frame molto serrati: tra tutte svetta la Chevrolet Citation, autovettura prodotta proprio nella prima metà degli anni ‘80. Primo modello Chevrolet a trazione anteriore, venne prodotta e assemblata proprio a Oklahoma City, ecco spiegato l’utilizzo in questa pellicola. Nella stessa scena poi si scorgono anche una Toyota Corona, un Maggiolino Typ 1 e una Toyota Celica, parcheggiata a fare da sfondo tra le danze dei giovani ribelli.
6. I RAGAZZI DELLA 56ESIMA STRADA (1983)Matt Dillon, Patrick Swayze, Rob Lowe, Tom Cruise. Questo film, diretto nel 1983 da Francis Ford Coppola è stato un vero e proprio trampolino di lancio per molte celebrità statunitensi all’epoca appena ventenni,  inconsapevoli dell’’enorme successo che li avrebbe letteralmente travolti pochi anni dopo. Qui si raccontano le vicende di due bande rivali: i Greasers, poveri, abitanti della periferia e i Socials borghesi facoltosi.Qui la scena del drive-in è breve ma costellata da Chevrolet: dalla storica El Camino alla Impala, passando per la Chevrolet Bel Air. Modelli che hanno avuto il loro apice negli anni ‘60 e che costituiscono un vero e proprio status quo dell’americano di quell’epoca, figlio del boom economico e della prosperità.
7. AMERICAN GRAFFITI (1973)Chiudiamo in bellezza con questo capolavoro di George Lucas, nel quale il drive-in è il luogo di incontro dei protagonisti, ed ha anche un nome: Mels drive-in. Qui lavorano giovani ragazze sui rollerblade che servono gli ordini agli spettatori. Tra questi c’è Steve Bolander (interpretato da Ron Howard, giovanissimo ma già in periodo “Happy Days”) ma anche Curt Henderson (Richard Dreyfuss) e il belloccio John Milner (Paul Le Mat). Il film racconta proprio le loro vicissitudini nel periodo, carico di dubbi e nostalgia, che va dalla fine della scuola all’inizio del college. Da Mel’s è possibile spottare un ampio ventaglio di automobili: tra queste spiccano come sempre le varie Chevrolet (Impala, Caprice, Bel Air). È proprio una Chevrolet Impala del 1958 quella guidata nel film da Steve Bolander e che viene prestata all’amico loser Terry Fields prima di partire per il college. L’auto nacque nel 1958 come versione top di gamma della Chevrolet Bel Air, ma divenne indipendente già l’anno dopo. Viene prodotta ancora oggi, ma con le fattezze di una moderna berlina.
Ultime news