Advertising campaign of: Ford Mustang Pony car 1964 - garage Italia Customs

Quanto erano belle le pubblicità delle auto?

Il mondo della pubblicità al servizio delle case automobilistiche si è sempre, negli anni, impegnato a dare il meglio di sé.Di seguito una serie di adv iconiche pubblicate tra i primi del ‘900 e gli anni ‘70.
La prima pubblicità automobilistica ad aver spopolato è quella associata al lancio della Ford Model T, uno dei primi successi di massa nel mondo dell'automobile. Nel 1908, quando il Model T è stato introdotto sul mercato, la Ford Motor Company ha utilizzato una varietà di mezzi pubblicitari per promuovere il veicolo, il metodo più noto è stato l'uso di annunci stampati sui giornali dell'epoca.L'annuncio della Ford Model T presentava una grande immagine del veicolo, accompagnata da una descrizione delle sue caratteristiche. La frase che il Sig. Ford concepì per questo veicolo passò alla storia: “Any customer can have a car (Ford T) painted any colour that he wants so long as it is black”, questo perché il Model T era inizialmente disponibile in un solo colore. Questa campagna ha contribuito a rendere il Model T una delle prime "auto popolari" e ha avviato l'era dell'automobilismo di massa negli Stati Uniti.
Passano gli anni e i pubblicitari devono ingegnarsi sempre di più per far emergere il prodotto.Arriviamo dunque negli anni ‘50 in casa Chevrolet e parliamo del modello Bel Air.La pubblicità, oltre al comfort, sottolinea anche le innovazioni tecnologiche dell'auto e l'attenzione ai dettagli nella sua progettazione.E’ importante sottolineare che fino a qui, quasi tutte le pubblicità automobilistiche avevano un tono positivo e riflettevano l'ottimismo e la prosperità dell'epoca post-bellica.
Per avere qualcosa di diverso bisogna fare un ulteriore balzo fino agli anni ‘60con Volkswagen che tuona "Think Small" per la sua VW Beetle, campagna diventata celebre in quanto considerata una delle più rivoluzionarie nella storia della pubblicità.In questo caso la casa tedesca fa dell’autoironia il suo cavallo di Troia, puntando sul “difetto” per promuovere quella che a tutti gli effetti è un’auto piccola, sfidando l'idea tradizionale che ogni auto dovesse essere potente e di grandi dimensioni per rispondere ai bisogni delle masse.Qualcuno ha visto Mad Men? Se sì, sicuro vi ricorderete dello stagista che si presenta davanti al temibile Don Draper con un portfolio zeppo di claim copiati da questo.Rimaniamo in Volkswagen sempre con il modello Beetle.Volkswagen "Lemon" (1960): anche in questo caso la pubblicità è diventata leggendaria per aver usato l'umorismo e l'autocritica per promuovere i pro del modello, definendola "un limone". Questo approccio audace, che continuerà anche negli anni ‘70, cattura l'attenzione del target e contribuisce a costruire e consolidare la reputation e l’affidabilità di Volkswagen nel tempo.
Le altre case automobilistiche non rimangono certo a guardare.Ford Mustang "Pony Car" (1964): Il lancio della Ford Mustang è stato supportato da una campagna pubblicitaria che ha contribuito a definire la categoria delle "pony car". La Mustang è stata presentata come un'auto giovane e accessibile, diventando un'icona dell'American Dream.L’anno dopo in Ford, sempre per il modello Mustang arriva la campagna "Mustang Sally" (1965): Qui viene utilizzata l’omonima canzone, "Mustang Sally" appunto,  per promuovere l’auto, puntando forte su libertà e divertimento.
E in Italia?Da noi negli anni ‘60 si decide di puntare sulla cultura di massa.Il film Il sorpasso ha ispirato gli ideatori della campagna della Fiat 500 che, catturando lo spirito di gioventù e libertà dell'epoca, ha contribuito a promuovere la popolarità dell’auto iconica per eccellenza.Allo stesso modo ma con un’atmosfera diversa, Lancia realizza una serie di spot ispirati al film La dolce vita per comunicare i suoi modelli come come simbolo di eleganza e stile.Passiamo agli anni ‘70, quando i copywriter Campbell Ewald e James Hartzell compongono jingle iconici per Chevrolet.Baseball, Hot Dogs, Apple Pie, and Chevrolet nel 1974 dichiara apertamente quelli che sono a tutti gli effetti i capisaldi della cultura yankee, consacrando così il marchio a orgoglio nazionale.
In Chrysler puntano su due sole parole: “Hey, Charger!”Così rimangono nella memoria collettiva con una serie di spot televisivi che puntano a far sorridere e sul fatto che la Dodge Charger sia un’auto divertente da guidare.
Anche in Toyota ci danno dentro con i jingle, di quelli che ti rimangono in mente per anni come a William Hickey, che nel film Forget Paris del 1995 che canticchia in loop “You asked for it. You got it! Toyota”, con Billy Crystal sull’orlo di una crisi di nervi.
L’obiettivo dei pubblicitari è quello di rendere riconoscibile e memorabile un prodotto, e a volte capita che la pubblicità stessa lo diventi proprio grazie ad un’idea o uno slogan geniale (oppure semplicissima, dipende dai punti di vista).Ora invece lo chiediamo a voi. Qual è la vostra preferita?
Ultime news