Le auto tedesche più brutte di sempre

La rassegna delle auto brutte oggi ci porta nella patria di buonissime birre artigianali e ciabatte indossate con i calzini. Ebbene sì, Anche i cugini tedeschi hanno qualche scivolone da farsi perdonare per quanto riguarda il design delle loro automobili. Iniziamo dalla casa automobilistica Audi dove alla fine del secolo scorso è nata la serie A2. Probabilmente si voleva emulare il trionfo della Panda ma proponendo questa monovolume il successo non è arrivato. L’Audi A2 è stata prodotta per sei anni, dal 1999 al 2005, le vendite sono state particolarmente basse e la nicchia di mercato che si voleva invadere non ha risposto alla chiamata. È un'automobile che mette tristezza, vista da dietro è schiacciata e da davanti sembra avere occhietti che puntano verso il basso. Forse è l’unico flop dal punto di vista estetico in casa Audi.
Secondo l’ordine alfabetico bisogna spostarsi in BMW. La Iso Isetta è una microvettura prodotta dalla casa automobilistica Iso tra il 1953 e il 1956 e poi su licenza dalla BMW tra il 1955 e il 1962. È stata la prima automobile al mondo prodotta in serie a basso consumo di carburante ma non ha avuto grande successo. I posti a sedere sono solo due ricavati da una panca, dietro c’è lo spazio per un piccolo motore monocilindrico a due tempi e un vano bagagli minuscolo. La particolarità è sicuramente lo sportello, frontale, grande quanto tutto il davanti. Non sono sicura che la Isotta si possa definire brutta, di sicuro è particolare, eccentrica e curiosa.
In Mercedes invece hanno un fetish per i ferri da stiro. La Vaneo venne prodotta dal 2001 al 2005 e deriva dalla classe A, il fronte è praticamente lo stesso ma è più lunga e più alta (quindi meno aggraziata). Come si può immaginare non ebbe molto successo, ne furono venduti 55.000 esemplari, la metà di quelli previsti. Dopo questo modello in Mercedes progettarono la Classe B, la monovolume che si posiziona subito dopo la Classe A. Il modello Vaneo è salvabile solo per il fatto che è veramente molto spazioso, oltre ad avere sette posti disposti su tre file, possiede un bagagliaio importante.
Se la Opel Agila potesse parlare chiederebbe ai suoi progettisti perché le hanno cambiato i fanali posteriori. È vero che nel primo modello erano troppo squadrati ma il restyling non ha migliorato l’armonia del posteriore. Sul fronte invece non ci sono dubbi: il musetto è così simpatico! Al contrario di molte alte city car, ha 5 porte, chi l’ha comprata l’ha fatto per la praticità e la compattezza, sicuro non per il design.
Al contrario di tanti registi, non sono fan del Maggiolino, perdonatemi se potete, non ho mai subito il fascino dei fianchi larghi e delle forme inutilmente tonde. Progettata da un giovanissimo Ferdinand Porsche, il Maggiolino è stato prodotto per 70 anni fino al 2019. Tutto rimanda al cerchio, fari compresi, dal primo all’ultimo modello, è un’auto buffa.
Le pagine pubblicitarie del Maggiolino sono un caso studio, se ne parla anche nella serie tv MAD MAN e lo stesso Donald Draper dice “Non so che cosa mi faccia più schifo, la pubblicità o l’auto”.
La Volkswagen Fox è un’auto banale, prodotta dal 2005 al 2011 per sostituire la Lupo e io sono stata una delle fortunate ad averla posseduta. Nella mia famiglia ogni volta che si compra un veicolo gli affibbiamo un soprannome, quasi mai lusinghiero, la Fox era “la Tartaruga”, comprata dopo “il Mostro” e prima della Polo che ancora non ha un nomignolo (si accettano suggerimenti). É stata un’auto affidabile e molto comoda ma dal punto di vista estetico non era bella, proprio per niente!
Questa volta c’è una menzione speciale. Mentre cercate parcheggio, quante volte maledicete una Smart? A me capita spesso. La mia vendetta è arrivata, cara Smart per me sei odiosa e quindi ti inserisco nella rassegna delle automobili tedesche brutte! La domanda è la stessa dell’altra volta, ne abbiamo dimenticata qualcuna?
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