Rendez-vous a Parigi

È una domenica mattina qualunque. Parigi ama dormire a lungo nei weekend, e prima delle 10 si può dire che sia praticamente deserta. Nello scenario insolitamente calmo della metropoli, un orecchio attento non può fare a meno di sentire una moltitudine di sonorità meccaniche, rombi di motore in lontananza, muoversi da più direzioni e confluire verso il centro cittadino.Nel cuore di Parigi i suoni si trasformano in apparizioni di auto: non c’è un tema davvero individuabile, sono classiche o moderne, granturismo, utilitarie, supersportive, berline. Ci sono auto rare e magnifiche, come Lamborghini Miura e Aston Martin One-77. Ci sono immancabili tutte le generazioni di Porsche 911. Alfa Romeo, Lancia, Triumph, Renault , Citroen… È quasi una processione, non troppo silenziosa, che confluisce verso un punto ben preciso.
Il rendez-vous è a Place Vauban, una piazza nel 7° arrondissement. Nonostante sia molto vicina alla Tour Eiffel e proprio dietro alla cupola dorata dell’Hôtel des Invalides, è probabile che non la conosciate: non è una meta classica del turismo di massa che affolla Parigi, ma una zona prettamente residenziale, una spianata in pavé con una grande aiuola al centro, circondata da edifici in stile Haussmann. Poco trafficata, con ampi spazi. Perfetta per un raduno.
E così, ogni domenica, questa piazza diventa il place-to-be per il petrolhead della regione parigina, una specie di cars&coffee nella sua declinazione più semplice e pura, quella originaria. Senza troppe cerimonie si parcheggia la propria auto, non importa se accanto a una vecchia 500, ad un’iconica Testarossa Monospecchio o ad una McLaren appena uscita dal concessionario. Poi si raggiungono gli amici davanti all’unico café presente, e si fa colazione (anche con un espresso, che sorprendentemente è ottimo pure per gli esigenti standard italiani, ndr) osservando e commentando le auto che arrivano alla spicciolata. Quindi si fanno due passi tra le auto intorno alla piazza, chiacchierando di motori con perfetti sconosciuti che condividono la stessa passione. Semplice, spontanea, genuina.La cosa curiosa è che questo incontro di appassionati non nasce come semplice ritrovo conviviale, ma con una vera e propria manifestazione di protesta, indetta dalla Fédération française des Automobilistes Citoyens (FFAC) in risposta alle decisioni del comune in tema anti-inquinamento, che vietano di fatto la libera circolazioni per le vetture storiche, siano youngtimer o classiche. È luglio 2016 quando la cosiddetta Ronde de Bannies debutta in Place Vauban, senza mancare una domenica fino al primo devastante lock-down dovuto al Covid.Alla prima riapertura succede qualcosa: insieme alle auto storiche iniziano a presentarsi anche auto moderne, sempre di più. La voglia degli appassionati di ritrovarsi diventa più forte delle ragioni della protesta, che inevitabilmente si snatura un po’ (anche perché nel frattempo le delibere comunali sono comunque entrate in vigore…). Così il FFAC si ritira dal suo ruolo di promotore e la manifestazione politica diventa a tutti gli effetti un raduno spontaneo… non più autorizzato
Per questo motivo dalla fine del 2021 hanno iniziato a operare sempre più spesso pattuglie delle forze dell’ordine, per impedire alle vetture di fermarsi sulla piazza (spazio ufficialmente destinato agli autobus turistici) e di fatto per scoraggiare il raduno, che si è adattato spostandosi nelle vie adiacenti. Nonostante tutto, Place Vauban tiene duro. Certo, forse ha perso un po’ del suo smalto, ma rimane una delle cose più cool della car culture parigina. E se passate dalle parti di Parigi e la domenica mattina non avete ancora programmi… beh, ci vediamo là!
Credits:EDITOR: Tommaso Bertotti
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