Il Met Gala dei motori: se i look delle star fossero delle auto

Automotive e moda, vanno spesso sottobraccio. Design, materiali, tonalità e tecnologie innovative sono lessico comune per entrambi i mondi: questi elementi mixati insieme con tecnica, talento e armoniosità, sono in grado di dare vita a prodotti finiti leggendari, che rimangono impressi nell’immaginario culturale per generazioni (in alcuni casi per sempre nella storia) e di cui ne definiscono lo stile. Sono tantissime le celebrities che nutrono una passione feroce per le automobili, essendo spesso i primi che riescono a indossare le creazioni dei fashion designer fresche di passerella. Avete mai dato uno sguardo al garage di Tyler The Creator, Frank Ocean, Nicki Minaj o Paris Hilton? Noi abbiamo provato a dare un senso alle linee che si intrecciano e uniscono questi due universi straordinari e complessi. Prendendo ispirazione dall’annuale gala del Metropolitan Museum of Art di New York – conosciuto anche come la fashion biggest night, vero e proprio display dei look più originali delle star – e dal vasto repertorio storico automobilistico, abbiamo selezionato le migliori combo fashion-automotive. What a nice ride.Gulf Porsche 917K Le Mans 1970 - Blake Lively in Atelier Versace, Met Gala 2022
Incastonata per sempre nella car culture da Steve McQueen nel film Le 24 Ore di Le Mans, un documentario su una delle gare più famose di sempre (appunto, la 24 ore di Le Mans del 1970), la Gulf Porsche 917K è una vera e propria leggenda nel mondo delle competizioni automobilistiche. La celebratissima livrea da corsa richiama, nelle tonalità, un capo unico nella storia del Met Gala. Quello indossato nel 2022, per il tema “In America: An Anthology of Fashion”, da Blake Lively: un costume - dress di Atelier Versace che si è trasformato e ha cambiato colore nel bel mezzo del red carpet, passando dal rame al turchese. Standing ovation per entrambi i pezzi di storia.1994 Lancia Delta HF Integrale Evo 2 “Giallo Ginestra” - Rihanna in Gou Pei, Met Gala 2015
Non si può di certo dimenticare l’abito giallo a mantello, da imperatrice, con cui Rihanna ha conquistato, nel 2015, i flash del Met Gala. E di conseguenza anche la parte più strana dell’internet: girava quel meme, a un certo punto, dove al posto del lungo strascico ricamato la popstar “indossava” una frittata. In realtà la preziosissima gown è couture cinese (come voleva il tema,  “China, Through The Looking Glass”), la donna che lo ha realizzato (Guo Pei), ci ha messo due anni per farlo e la tonalità è entrata nella storia della moda. E sì, è lo stesso “Giallo Ginestra” della 1994 Lancia Delta - HF Integrale Evo 2.Lamborghini Pink Fuchsia Aventador SVJ di Nicki Minaj - Lady Gaga in Brandon Maxwell, Met Gala 2019
Al Met Gala del 2019, a tema “Camp: Notes on Fashion”, è stata Lady Gaga a rubare la scena. La popstar, superandosi, ha fatto un’entrata (in realtà una vera e propria performance), indossando 4 look diversi: una creazione trasformabile realizzata dallo stilista e amico di lunga data, Brandon Maxwell. Un gioco di strati e di colori – il nero e il fucsia – che richiama il design, le tonalità e l’avanzata tecnologia dei materiali della Lamborghini Aventador SVJ, realizzata appositamente per Nicki Minaj e utilizzata dalla rapper nel video di We Go Up.Volkswagen Typ 1 Love Bug “Maggiolino” -  Karolina Kurková in Viktor & Rolf, Met Gala 2005
Nel  2005, Karolina Kurková ha indossato un abito bianco, firmato Viktor & Rolf. Quell’anno, il tema del Met Gala era “The House of Chanel” e la supermodel ha celebrato il brand francese con un semplice messaggio scritto sulla gonna: “I love you”. Con le sue forme tonde e i suoi interni affettuosi, non c’è automobile al mondo più romantica del maggiolino. Ma soprattutto, di questa versione della Volkswagen Typ 1–numero uno fra le berline tedesche–che, al vento,  grida: “Ti amo”.“Flamed” Mercedes 300 SL di Von Dutch - Sarah Jessica Parker in Philip Treacy, Met Gala 2015
Il tema del Met Gala 2015, “China, Through The Looking Glass”, non ha minimamente intimorito Sarah Jessica Parker, un’avanguardista dell’evento. Per accompagnare il suo semplice ma elegantissimo abito in seta –disegnato da lei stessa per H&M –, ha indossato un copricapo decorato da leggerissime fiamme, percepito come un vero gesto di apprezzamento verso la cultura cinese, e non di appropriazione culturale – rischio corso da molte celebrità protagoniste quella sera. Il design e i colori richiamano una delle macchine custom più iconiche della storia: la Mercedes SL 300 Gullwing di Von Dutch, opera che, al contrario dell’accessorio di Sarah, nel 1955 ricevette centinaia di critiche negative dalla community dei costumisers.Ferrari 360 Modena - Lupita Nyong’o in Versace, Met Gala 2021
Questa combo è tanto celebrativa quanto attuale: la Ferrari 360 Modena, vent’anni fa, era in piena produzione, così come era in piena moda il denim on denim, in totale stile Y2K e soprattutto back in fashion oggi. Il Blu Pozzi, tipico punto di blu Ferrari intenso e inconfondibile, insieme alle forme gentili e sinuose della 360, crea il match perfetto con l’outfit scelto da Lupita Nyong’o per il Met Gala 2021, il cui tema era “In America: A Lexicon Of Fashion”.Bac Mono Marine Edition - Kim Kardashian in Balenciaga, Met Gala 2021
Meno tradizionale è stata l’interpretazione del tema americano da parte di Kim Kardashian, presentatasi nel total black più controverso della storia del Met Gala. Strano e dibattuto non solo nel concept, ma anche nelle forme e nei materiali, l'outfit resta tutt’oggi ben impresso nelle menti di tutti come fenomeno straniante e extra - ordinario. Ecco, un’emozione simile potrebbe sorgere alla vista di una Bac Mono, magari Marine Edition tutta nera: performante, estrema, essenziale, totalizzante.Fiat Panda 4x4 - Frank Ocean in Prada, Met Gala 2019
Semplice e casual, il look di Frank Ocean al Met Gala del 2019 è stato definito dalla critica, tra i vari commenti, come un “look da imbucato”. Ed è vero che, tra il gigantesco e sontuoso abito burgundy di Cardi B, il vestito-lampada di Zendaya o il minidress di gemme preziose di Rihanna, al momento sembrava andare fuori tema. Come sappiamo, però, la verità è che Frank è stato uno dei pochi a comprendere e elaborare davvero il Camp – tema di quell’anno – contestualizzandolo nella maniera giusta: in uno spazio di sfarzo, ostentazione e riflettori come il Met Gala, il modo più efficace per emergere è essere classici, senza tempo, quasi noiosi, ma soprattutto comodi. Esattamente come un pandino in mezzo a tutte queste auto straordinarie.
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